BIOIMPEDENZIOMETRO – I PRO E I LIMITI DI IMPIEGO

I bioimpedenziometri sono degli strumenti che permettono di effettuare l’analisi dell’impedenza bioelettrica; quest’ultima è una tecnica basata sul fatto che, facendo passare attraverso il corpo una corrente alternata di debole intensità, il corpo si comporta similmente ad un conduttore di forma cilindrica, di lunghezza proporzionale all’altezza dell’individuo.

In particolare è l’acqua del corpo, grazie ai sali disciolti, ad essere un buon conduttore elettrico, a parte nelle ossa e nel grasso, che essendo povere di acqua hanno scarse capacità conduttive. Proprio grazie a questa differenza e alle nozioni della seconda legge Ohm, questi strumenti cercano di quantificare la distribuzione di acqua presente nel corpo e, sulla base di equazioni che interpretano i dati, quantificare quanto grasso sia presente rispetto alla massa magra.

PRO

Un grande pro di questa tecnica è la facilità di utilizzo, in quanto spesso basta impostare nello strumento alcuni dati del soggetto (come altezza, peso, sesso, età), e applicare gli elettrodi nelle posizioni idonee: la corrente elettrica è di così bassa intensità che non ci si accorge di quando iniziano e finiscono gli impulsi elettrici, ed è assolutamente sicuro dal punto di vista della salute.
I dispositivi migliori, inoltre, possono essere impostati in modo certosino sotto praticamente tutti gli aspetti, ma in questo caso il personale deve essere chiaramente ben preparato nel loro utilizzo.

Altro pro è la semplicità di lettura dei dati, infatti viene generato un grafico che come quello riportato e posizionato un simbolino (il triangolo) che rappresenta la situazione dell'individuo. In tale grafico, la linea orizzontale (asse della X) descrive lo stato di idratazione, mentre quella verticale (asse delle Y) va a descrivere la massa del soggetto. Più la rilevazione si sposta da queste rette, più c'è disidratazione o accumulo di fluidi per l'asse Y, e più c'è sovrappeso o sottopeso per l'asse X.

Per capire meglio, guardando il grafico (che è quello di una mia personale BIA), ci accorgiamo che la mia idratazione è perfetta, mentre la massa è spostata verso la linea del sovrappeso. Nel mio caso, però, ciò non è dovuto al fatto che sono realmente sovrappeso, ma semplicemente la mia massa muscolare è più marcata rispetto alla media.
In soggetti realmente obesi, invece, il triangolino non solo si trova spostato verso la massa elevata, ma anche verso la disidratazione, perchè il grasso ha pochissima acqua al suo interno.

I LIMITI

Nonostante gli ottimi pro, ci sono chiaramente anche i limiti. Innanzitutto bisogna conoscere la struttura dell'individuo, infatti come appena visto, io per la BIA sarei sovrappeso ad una prima occhiata, sono io a sapere che quella massa elevata è determinata dall'ipertrofia muscolare.

C'è poi da ricordare che il corpo non è un conduttore di forma cilindrica, inoltre i diversi tessuti di cui è composto non sono così omogenei (anche solo nella distribuzione di acqua e sali), da poter essere banalmente distinti in tessuto osseo / adiposo, e tutto il resto (1). Proprio per risolvere alcuni di questi limiti, vengono messi appunto diversi modelli matematici per l'interpretazione dei dati, ad esempio con la suddivisione del corpo in più cilindri corrispondenti ai diversi segmenti corporei (tronco, arti superiori ed inferiori). Ma ciò porta ad avere numerose equazioni predittive, e di queste non vi è quella migliore in assoluto, perché l’efficacia dipende dallo scopo dello studio (2).

Le enormi differenze che esistono tra individui, mostrano infatti i limiti delle equazioni predittive. Un’equazione generalizzata (tipica dei modelli comuni), infatti, funzionerebbero bene per l’essere umano considerato standard, ma più la persona si discostasse dalle caratteristiche fisiche classificate come standard, più le letture saranno meno precise. Ecco alcuni esempi che portano a letture non ottimali:

  • Differenza corporea tra bambini, adolescenti, adulti e anziani (3, 4);
  • Differenze tra grasso cutaneo e viscerale (5)
  • Persone molto magre o molto grasse (6)
  • Etnie differenti (7)
  • Persone molto muscolose (8)

Anche l’idratazione del soggetto può far cambiare i risultati (seppur in modo limitato), pensare a quanta acqua può essere persa in un giorno estivo, che se non viene reintegrata provoca sovrastime della massa grassa e ossea, in quanto alcuni tessuti risultano disidratati e pertanto meno conducibili elettricamente, oppure la temperatura corporea, che modifica il grado di conducibilità del corpo.

Discorso a parte è la qualità del bioimpedenziometro, infatti modelli avanzati sono molto utilizzati nelle ricerche (universitarie o private), ma in tali sedi vengono la spesa è giustificata perché utilizzati da un vasto personale, inoltre se si va a spulciare nelle ricerche della Bibliografia, si capisce che gli stessi ricercatori che li utilizzano, ne riconoscono i limiti e cercano spesso di ottimizzare le equazioni sulla base dello scopo finale. Purtroppo, il fatto che questi strumenti siano usati con una certa efficacia a livello di ricerca, e la generale poca conoscenza di come funzionano per coloro che non sono del settore, ha portato alla diffusione di impedenziometri di bassa qualità (come quelli presenti su alcune bilance), che vengono indicati come impedenziometri perché ne sfruttano il concetto, ma con livelli tecnologici lontanissimi da quelli delle citate ricerche. C'è anche chi usa modelli di scarsa qualità (ce ne sono che sembrano professionali a 300€) come specchietto per le allodole.

LA SOLUZIONE

La soluzione ai limiti delle BIA è semplicemente non affidarsi solo ad essa , ma saper affiancare o alternare questo strumento ad altri altrettanto validi. Da sempre molto utilizzato per avere una prima stima del peso ottimale è l’indice BMI, che ancora oggi è ritenuto valido e molto semplice da calcolare:

BMI = peso corporeo (in Kg) : quadrato dell’altezza (in metri).

Possiamo, poi, affidarci alle tecniche dell'antropometria, ovvero delle misurazioni del corpo fatte con una nastro per le circonferenze e con la plicometria, che va ad impiegare una sorta di calibro (il plicometro), per rilevare quanto grasso è localizzato sotto pelle in alcune zone che, grazie a decenni di studio, si sono rivelate quelle più strategiche per quantificare il grasso totale (9).

Anche queste tecnica non è perfetta, innanzitutto molto dipende dalla capacità dell’operatore di fare le misurazioni, ma attualmente si rivela ancora uno dei metodi più efficaci per misurare le percentuali di grasso corporeo e di massa magra (10), quindi ben si affianca o sostituisce alla BIA.

Plicometro Professionale

Ma ci tengo soprattutto a ricordare che, anche se gli strumenti sono importanti, ciò che conta sono soprattutto le capacità: un buon nutrizionista sa che il miglior modo per capire se si sta andando nella direzione giusta è l’indagine delle sensazioni fisiche del paziente, ed è sempre su questo punto che dedico molto del tempo della visita, attraverso l’anamnesi.

Affidati a chi valuta attentamente i suoi strumenti di lavoro

Bibliografia

1) Alimentazione e Nutrizione Umana – Il Pensiero Scientifico Editore - Capitolo "Composizione corporea: modelli e metodi di studio – Analisi dell’impedenza bioelettrica” – pag. 560. – https://pensiero.it/catalogo/libri/alimentazione-e-nutrizione-umana-3a-edizione
2) Fat-free mass in adolescent athletes: Accuracy of bioimpedance equations and identification of new predictive equations – Link: https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0899900718306956
3) Body composition during growth in children: limitations and perspectives of bioelectrical impedance analysis – Link: https://www.nature.com/articles/ejcn201586
4) Comparison of fat mass and fat-free mass between Anthropometry, BIA and DEXA in young females: are methods really interchangeable? – Link: http://www.eurjanat.com/web/paper.php?id=100021fa
5) Comparison between two methods of bioelectrical impedance analyses for accuracy in measuring abdominal visceral fat area – Link: https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S1056872715004043
6) Practical Considerations for Body Composition Assessment of Adults with Class II/III Obesity Using Bioelectrical Impedance Analysis or Dual-Energy X-Ray Absorptiometry – Link: https://link.springer.com/article/10.1007/s13679-016-0228-5
7) Development of a single-frequency bioimpedance prediction equation for fat-free mass in an adult Indigenous Australian population – Link: https://www.nature.com/articles/ejcn201454
8) Concordance between muscle mass assessed by bioelectrical impedance analysis and by dual energy X-ray absorptiometry: a cross-sectional study – Link: https://bmcmusculoskeletdisord.biomedcentral.com/articles/10.1186/s12891-015-0510-9
9) Manuale di valutazione antropometrica dello stato nutrizionale – Giorgio Bedogni et al. – EDRA - Medical Publishing & New Media
10) A Comparative Evaluation of the Body Fat Percentage using Bioelectrical Impedance Analyser, Skin-fold Thickness Measurement and BMI – Link: https://www.jcdr.net/articles/PDF/12535/39781_CE[Ra1]_F(AC)_PF1(AG_SHU)_PN(SL).pdf

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